Molti
mi chiedono: "Ma come fa a piacerti questa canzone? E' talmente triste
che fa venire la depressione". Io li guardo e sorrido. Perchè è scontato
che, con questa domanda, non hanno capito niente. Ma dico, l'avete mai
ascoltata, non solo sentita? Chiudete gli occhi e aprite il cuore.
Provateci.
Avete presente un elefante ed una farfalla?
L'elefante è decisamente enorme e non è certamente aggraziato
nelle sue forme, quando corre fa tremare il terreno, è di un unico
colore, mentre la farfalla è ricca del suo essere, ossia è ricca di
colori, è piccola, graziosa, delicata, e in più sa anche volare…
L’elefante siamo noi, e la farfalla sono le altre persone, che ai nostri
occhi stanno sempre un gradino più su, sono sempre più belle di noi, la
loro vita è sempre migliore della nostra.
Il mondo d’oggi si basa
solo sull’apparenza e noi, cercando disperatamente di metterci al passo
con la società, cadiamo nell’errore di pensare che chiunque sia migliore
di noi, solo perché “appare in un certo modo”, ma in realtà non è così.
Ci sentiamo come l’elefante di questa storia, che si lamenta del suo
modo di essere, al punto tale da vergognarsi di se stesso, e rifugiarsi
nei suoi sogni, attraverso cui può immaginare di essere come gli altri.
L’elefante ammira la farfalla, come noi ammiriamo il primo che passa,
che puntualmente ci appare migliore di noi, e ne siamo così convinti che
ci vergogniamo di mostrarci così come siamo, dinanzi a quegli occhi, a
quello sguardo che ride di noi, e intanto noi lo ammiriamo, addirittura
lo adoriamo.
Quante volte ci sarà capitato di sentirci inutili, di
sentirci inferiori agli altri, e siamo costretti ad indossare delle
maschere e mostrare un lato di noi che nemmeno esiste, mentre
preferiremmo vivere la nostra semplicità? Che brutto male l’apparenza, e
lo sa bene questo elefante che vuole imitare a tal punto la farfalla
tentando di volare… ma non ci riesce e cade goffamente a terra. Chissà
quante volte ci siamo sentiti così, abbiamo tentato di imitare il primo
“scemo” che ci passa accanto, e poi ci siamo ritrovati a terra, per cosa
poi? Ormai l’elefante è stufo dei tanti insuccessi e manda via la
farfalla, tanto lei nemmeno potrebbe aiutarlo, lei che è così bella, e
svolazza dinanzi a lui.
Ma... il vero significato del testo,
quello più profondo, secondo il mio parere, il sentire mia questa
canzone... è quando l’elefante riesce a trovare dentro di sé quel cuore
di farfalla, come noi nei nostri pregi ritroviamo ciò che più ammiriamo
dell’altro, e che in realtà è solo nostro. Forse non tutte le persone
riusciranno mai a vedere dentro di noi quel cuore di farfalla, ma
dentro, noi conserviamo dei doni grandiosi, delle caratteristiche
meravigliose, delle sensazioni uniche che ci permettono di volare,
semplicemente essendo noi stessi.
Il cuore di farfalla: la farfalla,
poiché da semplice bruco si trasforma nella celeste creatura alata,
simboleggia la metamorfosi, il cambio e la rinascita in una forma di
bellezza. Simboleggia l'anima, l'immortalità, e la psiche. Ma è un
essere talmente fragile, talmente delicato, che basta un soffio di
vento, un graffio di malvagità per ferirla e farle male. Per questo è
racchiusa nel corpo di un elefante.
Gli elefanti, nell'antica
Persia, venivano usati per le battaglie, perchè erano animali
mastodontici che incutevano terrore alla loro vista e con zanne, zampe,
proboscidi potevano schiacciare il nemico, schiantarlo a terra o
infilzarlo a morte. Insomma, vere macchine da guerra, difficili da
uccidere, anche se difficilmente gestibili quando feriti. Ma è solo un
aspetto esteriore, perchè in realtà nel buddismo è simbolo di
compassione, verità, pace, amore e gentilezza. E' quindi un animale
speciale, che incarna alla perfezione l’ideale di bontà, saggezza,
fedeltà, forza e dolcezza al tempo stesso, per ricordarci che spesso
anche dietro il volto più combattivo può celarsi un essere mansueto.
Quindi... una corazza esterna che racchiude un bellissimo cuore fragile.
Capite ora perchè io sono un bellissimo elefante con il cuore di farfalla?
~ ©Crix ~
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