Ma si può sapere perché dà tutto questo fastidio questa legge contro l'omofobia?

Omofobia deriva dal greco homos (stesso, medesimo) e fobos (paura). Letteralmente significa "paura dello stesso", tuttavia il termine "omo" è qui usato in riferimento ad omosessuale. Intesa nel senso di "paura fobica e irrazionale", l'omofobia non è inserita in alcun manuale di diagnostica psicologica come patologia, è quindi errato pensare che sia medicalmente una fobia, come invece il nome potrebbe portare a credere. L'omofobia non è legata a una credenza politica o a un livello culturale, ma piuttosto al livello di equilibrio del singolo individuo. È stato infatti riscontrato da decenni il fatto che tendono all'omofobia le "personalità autoritarie", rigide, insicure, che si sentono minacciate dal "diverso da sé" (ovviamente non solo omosessuale). Alti livelli di omofobia sono stati riscontrati anche in persone in lotta con una forte omosessualità latente o repressa.
Nelle case, nelle strade, in tv, in Parlamento offendere, picchiare, discriminare un gay, una lesbica, un trans è possibile e legittimato. Una vergogna per un paese che si definisce civile, quando è solo pochi passi avanti rispetto ad un'Uganda che vuole la pena di morte per chi è "diverso". Se in Africa il movimento internazionale è riuscito a sospendere una legge tanto crudele, c'è da augurarsi che in Italia si possa arrivare ad un cambiamento reale, concreto ed effettivo che parta dal basso, per arrivare nelle aule di Montecitorio e metterci al pari delle direttive della UE.

~©Crix~

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